La capacità di gestire un’arte antica

La responsabile di Produzione del Caseificio La Villanella, ai fini dell’implementazione degli obiettivi qualitativi aziendali, ha deciso di prendere parte al Corso per Casaro, organizzato in collaborazione con il Consorzio per la tutela della Mozzarella di bufala Campana D.O.P.

Tale momento formativo, oltre ad aver attribuito maggiori competenze di carattere teorico che la discente utilizzerà durante il suo lavoro, ha donato alla stessa delle capacità di carattere pratico che sicuramente contribuiranno alla crescita dell’azienda nello specifico e del settore più in generale per ciò che concerne l’esperienza e la migliore attitudine nella gestione di richieste precipue della clientela.

A tal proposito un piccolo estratto della fase on the job del Corso nel quale viene realizzata la fase della filatura.

La nostra partecipazione al Foodex Japan 2016 (TOKYO)

 

– Alla conquista dell’estremo oriente –

Con una delegazione formata da quattro formidabili ragazze, tutte estremamente capaci e insostituibili, il Caseificio La Villanella ha varcato le porte del Paese del Sol Levante.

L’esperienza è stata estremamente interessante ed entusiasmante e ci ha consentito di esporre i nostri prodotti all’interno di una delle manifestazioni fieristiche più importanti dal punto di vista dei visitatori e della rilevanza ricoperta nel settore.

Infatti, il Foodex Japan, rappresenta un appuntamento irrinunciabile per gli addetti del settore enogastronomico delle zone dell’Est-Asiatico e dell’Oceania.

Ricordo con tenerezza e concitazione i mesi antecedenti la Manifestazione, ma i timori sono stati fugati durante il primo giorno di fiera, nel quale abbiamo potuto mettere a frutto tutto il lavoro che ha accompagnato la preparazione dell’Evento.

In luglio 2015, quando abbiamo deciso di partecipare, sono stati in molti a cercare di distoglierci, ma la convinzione e la dedizione che contraddistingue la politica di internazionalizzazione aziendale che stiamo perseguendo ci ha dato la forza di persistere e di andare avanti.

Il solo fatto di aver attraversato ben otto fusi orari e di essere entrati in contatto con una delle culture più antiche e ancora profondamente depositarie delle proprie tradizioni millenarie, ci ha aperti, non solo dal punto di vista commerciale verso l’ampiamento delle nostre prospettive, ma soprattutto per quanto riguarda l’approccio verso un popolo tanto diverso, ma estremamente esperto delle tradizioni e della cultura italiana.

Tutto ciò ci ha riempito il cuore di gioia, lasciandoci una incontrollata voglia di emulazione, aprendoci a nostra volta verso la loro cultura.

Naturalmente, durante la manifestazione, tra i nostri prodotti, la regina incontrastata è stata la celeberrima Mozzarella di Bufala, conosciutissima da chiunque nel mondo.

A nostra sorpresa, però, un altro dei nostri prodotti ha sortito, se non lo stesso, ma pari clamore ed acclamazione della mozzarella.

Mi riferisco al Villanetto, i nostri clienti più affezionati, lo conoscono bene, sia nella versione classica (senza farciture) che farcito con noci, rosmarino, rucola, peperoncino ed olive.

Tale prodotto è stato osannato e richiesto e, per di più,  ci ha resi orgogliosi del duro lavoro svolto, tanto che non appena veniva assaggiato, si udiva la parola:

“Oishī” ossia DELIZIOSO!

Tutto ciò ci ha resi orgogliosi e soddisfatti del lavoro svolto.

Tokyo ci ha lasciati estasiati per la gentilezza e la disponibilità del suo popolo, per la bellezza dei templi Scintoisti, delle donne in Kimono che, con nonchalance, viaggiavano in metropolitana e per la poesia esercitata dai ciliegi in fiore che riassumono in pieno la bellezza e la filosofia nipponica.

Non posso che congedarmi ringraziando accennando un timido

“Arigatōgozaimasu”!

M.O.

Il latte e suoi derivati fanno bene!

Contro l’ipertensione 
latte e derivati almeno 
3 volte a settimana

A suggerirlo è uno studio statunitense pubblicato sul British Journal of Nutrition

ilsole24ore

Se inseriti all’interno di un’alimentazione varia e bilanciata il latte e i suoiderivati possono aiutare a combattere l’ipertensione. A portare l’attenzione sull’argomento è Assolatte, l’associazione delle imprese italiane del comparto lattiero-caseario, che cita i risultati di uno studio recentemente pubblicato sul British Journal of Nutrition da un gruppo di ricercatori della Tufts University di Boston, negli Stati Uniti, secondo cui mangiare almeno 3 porzioni a settimana di latte, yogurt e formaggi è una sana abitudine associata sia a un minor aumento dei valori di pressione massima e minima sia a un minor rischio di sviluppare l’ipertensione all’avanzare dell’età.

 

La ricerca, condotta nell’ambito del Framingham Offspring Study, ha coinvolto 2.636 partecipanti e ha svelato che nel caso dello yogurt ogni porzione in più è associata a una riduzione del 6% del rischio di ipertensione. “Gli apporti totali di latticini e di latticini a basso contenuto di grassi o senza grassi sono risultati inversamente associati a variazioni della pressione minima”, spiegano gli autori dello studio, che concludono: “Il consumo di latticini, se parte ci un regime dietetico nutriente e energicamente bilanciato, potrebbe apportare benefici in termini di controllo della pressione sanguigna e prevenire o ritardare la comparsa dell’ipertensione”.

 

Assolatte sottolinea come i benefici del consumo di yogurt siano risultati validi a qualsiasi età, e che tra tutti i prodotti disponibili i migliori alleati contro l’ipertensione sembrano essere il latte e lo yogurt parzialmente o interamente scremati. “A determinare l’effetto positivo dei prodotti lattiero-caseari sulla pressione arteriosa è un cocktail di nutrienti”, spiega l’associazione, annoverando fra gli ‘ingredienti segreti’ dei latticini sia i peptidi bioattividerivanti dalla digestione delle proteine del siero di latte, sia acidi grassi a media catena, calcio, potassio emagnesio. I primi, spiega Assolatte, agirebbero come veri e propri antipertensivi, inibendo l’attività dell’enzima convertitore dell’angiotensina (Ace) e contribuendo, così, al controllo della vasocostrizione delle arterie e dei volumi di fluidi extracellulari. Acidi grassi e micronutrienti vari potrebbero invece contribuire alla regolazione della resistenza dei vasi sanguigni e alla promozione della vasodilatazione.

 

Anche se condotto negli Stati Uniti, lo studio citato da Assolatte potrebbe interessare anche la popolazione italiana, che secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità ha a che fare con l’ipertensione in oltre il 30% dei casi; in particolare, il problema riguarderebbe il 33% degli uomini e il 31% delle donne, mentre un altro 19% di uomini e il 14% delle donne sarebbero a rischio ipertensione. “Le conclusioni a cui sono pervenuti gli scienziati americani – aggiunge inoltre Assolatte – portano ulteriori conferme alle evidenze di numerose ricerche precedenti sugli effetti positivi dei prodotti lattiero-caseari sul controllo della pressione e sulla prevenzione dell’ipertensione, con effetti visibili sin dall’infanzia”. L’Associazione cita ad esempio un’analisi pubblicata sulla rivista Hypertensionsecondo cui il consumo quotidiano di 200 grammi di latte o suoi derivati potrebbe ridurre il rischio di ipertensione del 3%. “Il valore dei prodotti lattiero-caseari in chiave anti-ipertensione – prosegue Assolatte – emerge anche dal loro ruolo all’interno della dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), sviluppata espressamente per combattere l’ipertensione. Al contrario, una dieta “povera” e carente di prodotti lattiero-caseari rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per il progressivo innalzamento, anno dopo anno, della pressione sanguigna ed espone a una maggiore possibilità di sviluppare l’ipertensione”.

 

Al momento le raccomandazioni ufficiali degli esperti collocano latte e derivati tra gli alimenti di cui è consigliato un consumo quotidiano. La piramide alimentare della Dieta Mediterranea, elaborata dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (Inran) suggerisce di consumarne 2-3 porzioni al giorno, “preferibilmente a ridotto contenuto di grasso”.

 

Foto: © minadezhda – Fotolia.com

di Silvia Soligon (05/11/2015)

Mozzarella: caratteristiche, storia e ricette

Bianca, saporita, liscia con una consistenza inconfondibile. Onore e lode a Nostra Signora La Mozzarella, goduria italiana, orgoglio della gastronomia del nostro sud. Ecco tutto quello che dovete assolutamente sapere sulla regina bianca di latte:
Origine
La nascita della prima mozzarella? La data si perde nella notte dei tempi… dalla prima apparizione dei bufali nella battaglia del Garigliano nel 915 d.C., ai Monaci Benedettini di San Lorenzo in Capua che dal XVI secolo usavano offrire “la mozza” durante le festività religiose, fino al documento del 1570 scritto da un cuoco della corte Papale in cui viene citato per la prima volta il termine mozzarella.
S.T.G.
Dal 1996 grazie a una proposta della regione Basilicata, la mozzarella è stata riconosciuta come Specialità tradizionale garantita
Nome
Deriva dal “gesto” con cui viene realizzata dal mastro casaro che “mozza”, ossia spezza la pasta filata con le mani
Pasta filata
A regalare la consistenza filamentosa ed elastica tipica della mozzarella è il processo di “filatura” della cagliata: una volta ottenuto il caglio, da latte e siero, si taglia fette lunghe che vengono poi immerse in acqua a 90 °C. Quindi si procede alla lavorazione a mano.
Latte
L’ingrediente base della mozzarella è il latte: per fare 1 Kg di latticini servono 10 litri di latte di vacca. Dal latte di bufala, invece, la produzione è maggiore: per ottenere 1 Kg di mozzarella di bufala “bastano” 4 litri circa di latte
Temperatura
Mai fredda di frigo: oltraggio! La mozzarella va servita a temperatura ambiente. Se ancora nel sacchetto con il suo siero (o liquido di governo), può essere messa a mollo in acqua calda mezz’oretta prima di metterla in tavola
Durata
Si tratta di un formaggio fresco, perciò va consumato entro massimo tre giorni. Assolutamente vietato congelare!
Bufala
Difesa e sostenuta dal marchio Mozzarella di Bufala Campana DOP, è realizzata con latte di bufala rigorosamente proveniente dalla zona di origine, più ricco di proteine, grassi e calcio rispetto a quello di vacca
Latte vaccino
Specifica della regione Puglia, è realizzata con latte vaccino fresco crudo, fermenti lattici, caglio e sale. Meno intensa e più delicata della cugina campana di bufala
Pecorina
Detta anche “mozzapecora” è tipica di Sardegna, Abruzzo e Lazio e viene realizzata con latte di pecora
Caprina
Novità figlia del nostro tempo, è un tentativo di realizzare una mozzarella dedicata agli intolleranti al lattosio con latte di capra
FORME E NOMI
Fiordilatte
Tonda, solitamente realizzata con latte di vacca
Provola affumicata
Tipica della Campania, è una mozzarella dalla forma sferica con una leggera affumicatura che le regala il tipico colore bruno e, ovviamente, il sapore più inteso
Nodini
Piccoli o grandi, rappresentano la forma della mozzarella tipica pugliese: ossia nodi realizzati con abile gesto dei mastri casari
Ciliegine
Versione mini del fiordilatte, sono dette anche più poeticamente “gocce di latte”
Treccia
Intreccio di pasta filata, decisamente in formato famiglia
Stracciatella
Specialità pugliese: straccetti di pasta filata con panna
Burrata
Un guscio o sacchetto di mozzarella sottile che custodisce un cuore di stracciatella. Prodotto tipico di Andria, in Puglia, la burrata sta per ottenere il marchio IGP
PROPRIETÀ E CALORIE
Valori nutrizionali
A basso contenuto di sodio, è riccissima in calcio, ma anche potassio e magnesio. Contiene vitamina B12, K e J
Calorie
Se 100 grammi di mozzarella di bufala conta 288 calorie, un fior di latte dello stesso peso ne ha 240
RICETTE
Cruda è meglio, ma non si può negare la sua versatilità in cucina: ecco qualche idea dalla cucina di Elle.it
Mini caprese
Involtini prosciutto & mozzarella
Farfalle, zucchine e mozzarella
Insalata ricca alla mozzarella
Mozzarella in carrozza ricetta
Gnocchi alla sorrentina
Tortino di riso mozzarella & prosciutto
Crespelle pomodoro e mozzarella
Désirée Paola Capozzo, 12 Novembre 2015

 

http://www.elle.it/Cucina/mozzarella-nomi-tipologie-ricette

Mozzarella di bufala, proprietà antiossidanti

 

Mozzarella di bufala: un toccasana certificato

Immagine relativa al contenuto Mozzarella di bufala: un toccasana certificato

Che il latte sia nutriente, lo sappiamo da sempre, ma che la mozzarella prodotta con il latte ed in particolare con il latte di bufala faccia bene all’intestino, è cosa nuova.

Questi i riasultati di una ricerca scientifica condotta dalla Federico II e pubblicata su Journal of functional food, secondo cui la mozzarella di bufala contiene un peptide che rigenera l’epitelio intestinale migliorandone la funzionalità.

Promotore dello studio è Ettore Novellino, Direttore del Dipartimento di Farmacia, che ha esaminato in laboratorio le proprietà del latte di bufala mettendole a confronto con quelle del latte vaccino, arrivando a concludere che non solo è più digeribile e più ricco di proteine, ma consente alla mucosa intestinale di ricrescere.

E’ per questo che la mozzarella di bufala è al centro degli studi di scienze nutraceutiche dell’Ateneo federiciano, proprio “per poter trovare applicazione nella cura dei dismetabolismi, attraverso la messa a punto di farmaci terapeutici per persone sane,  chiarisce il professore di chimica farmaceutica e tossicologica Novellino, “individui che – continua il docente – non sono afflitte da alcun tipo di patologia sintomatica”.

L’utilizzo quindi, del concentrato di un alimento, può determinare un effetto benefico al di là delle proprietà nutrizionali.

Di seguito il Link dell’articolo

Mozzarella di bufala: un toccasana certificato

Latte di bufala, elisir di salute

La composizione media del latte bufalino offre una percentuale di materia grassa e proteine superiore al latte vaccino, maggiore del 16% nel primo caso e tra 12 e 14% nel secondo. Oltre alle percentuali superiori, il latte bufalino contiene anche un interessante contenuto salino più ricco di calcio, magnesio e fosforo inorganico, rispetto al latte di vacca.

Tra le peculiarità del latte bufalino si evidenzia anche una maggiore idoneità all’alimentazione infantile, rispetto al latte vaccino, grazie al miglior rapporto tra i contenuti di calcio e fosfati, rispetto a quelli del sodio e del potassio. Il latte bufalino molte volte è preferito a quello bovino per la qualità del contenuto in grassi superiore al 7% e per le sostanze solide non grasse mediamente presenti in percentuale variabile tra il 9 e il 10,5%.

Notevoli diversità sono state riscontrate anche per l’alto livello di calcio in relazione al basso contenuto di colesterolo (0,64 contro 3,14 mg/g per il latte di vacca).

Il latte di bufala segna infine un maggior contenuto di antiossidanti naturali quali i tocoferoli e le perossidasi, per questo è stato segnalato per le sue caratteristiche probiotiche in considerazione della significativa presenza di immunoglobuline, lattoferrina, lattoperossidasi e lisozima.

 

Made in Italy da tutelare

 

Non più multe, ma sanzioni penali fino ad arrivare alla chiusura dell’impresa per chi mette in commercio false mozzarelle, evocando il «made in Italy». È la proposta contenuta nella relazione finale della «Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo», presieduta dall’ex ministro Mario Catania, che ha terminato da poco il suo lavoro, con un rapporto affidato al deputato di Forza Italia Paolo Russo. Decine di audizioni e un anno di lavoro per verificare se e quanto vengono rispettate le leggi. E per contribuire così a individuare le strategie migliori per tutelare un’eccellenza dell’agroalimentare: la mozzarella di bufala campana Dop.

Di seguito il Link dell’articolo

Mozzarella Dop, sì a norme speciali contro le frodi